Santarcangelo di Romagna, a soli nove chilometri da Rimini, è un luogo ricco di fascino, mistero, tradizioni e di suggestivi scorci che si schiudono agli occhi dei passanti ad ogni angolo.

La cittadina offre al turista, oltre a monumenti degni di un passato contraddistinto dall'impronta signorile, numerosi momenti di svago e di divertimento, tra cui imperdibile quello noto con il nome di "Santarcangelo dei teatri", l'appuntamento estivo di fama internazionale dedicato al teatro, alla musica e alla danza, che si svolge nel mese di luglio, coinvolgendo compagnie, gruppi teatrali, musicisti e coreografi provenienti da tutto il mondo. Il nucleo storico della città è diviso in due parti, una medievale, l'altra settecentesca. L'impronta medievale è chiaramente visibile nella parte "alta" che si erge sopra il Monte Giove, sede delle oltre cento grotte tufacee che restano uno dei misteri più affascinanti e intriganti di tutta la Romagna.
L'antico borgo medievale, circondato da una cinta muraria rimaneggiata nel Quattrocento da Sigismondo Pandolfo Malatesta, è caratterizzato da un reticolo di stradine e vicoli che, scalino dopo scalino, conducono ad un viaggio a ritroso nel tempo, tra realtà e immaginazione, concedendo alla vista momenti di intensa seduzione. Culmine di questo viaggio, è la solenne Rocca Malatestiana, teatro altisonante di sanguinose battaglie ma anche di tragedie amorose, quella di Paolo e Francesca ad esempio, come la leggenda vuole.

La prima imponente opera architettonica che accoglie i visitatori al loro arrivo nella città è l'Arco Trionfale di Piazza Ganganelli, eretto nel 1777 in onore di Papa Clemente XIV. La sua è una posizione strategica in quanto in passato doveva costituire l'ingresso principale al paese per chi proveniva da Rimini.
Percorrendo poi le caratteristiche scalinate del centro storico si incontra la settecentesca Chiesa Colleggiata costruita come punto di riferimento ecclesiastico all'interno delle mura cittadine. Di contro, si erge l'ottocentesca Torre dell'Orologio, più nota come "Campanone", a testimonianza del simbolo laico della città. Difficile non soffermarsi con lo sguardo: il suo "campanile" incombe elegantemente sulle contrade del borgo e quasi le convoglia tutte attorno a sé. La Pieve di San Michele Arcangelo è invece una delle chiese romaniche più antiche del territorio santarcangiolese, dove si respira ancora l'aria di una spiritualità remota di memoria francescana.
Per gli amanti del folclore e della memoria etnografica il Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna è una tappa d'obbligo. Qui si scoprono i luoghi del costume, delle credenze, della cultura e della civiltà contadina in un affresco popolare di raro valore antropologico.
Santarcangelo è un paese a misura d'uomo dove le creazioni artistiche si commisurano con la storia urbanistica, paesaggistica ed umana coniugandosi in un'armonia visiva che gratifica il senso estetico che è in ognuno di noi.
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